INTERVISTA SU ALTRECONOMIA

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Sul numero 222 di Altreconomia (gennaio 2020) è apparsa una mia intervista a cura di Chiara Spadaro.
Al centro del discorso, il percorso di realizzazione del film Nijolė, il rapporto tra sguardo femminile e periferie e la nuova stagione inaugurata a Bogotá con l’elezione della sindaca Claudia López.

L’articolo focalizza il suo sguardo sul concetto di “Spaesamento”, ed è un’intuizione felice perché l’unico filo conduttore in tutto questo vagar raccontando sta proprio lì, nel tentare di sentirsi alieni in un mondo popolato da alieni.

Le terre marginali, dell’interno, alte o abbandonate non sono mai al centro dei discorsi di potere. In queste periferie l’unica salvezza può venire dalla forza di un messaggio vivo e sensibile che rimette al centro le peculiarità dei luoghi e valorizza il paesaggio. Lo stesso vale per il femminile, che si libera dalla logica maschile dominante per generare qualcosa di nuovo.

Altreconomia è disponibile in edicola o sul web.

'Terre Brigasche', in viaggio su Alpidoc

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Benché faccia parte della Repubblica Italiana a partire dal 1947, il comune di Briga Alta non esiste su nessuna mappa. Alla fine della Seconda Guerra Mondiale le sue frazioni sono state divise da confini amministrativi azzardati; e le famiglie e le genti hanno pagato, più di tutti e per tutti, il prezzo del rattachement francese. Oggi la Terra Brigasca si trova mutilata della sua antica capitale, Briga Marittima (La Brigue), e i centri abitati rimasti in Italia sono stati spartiti a loro volta tra la Liguria e il Piemonte, tra la provincia di Imperia e quella di Cuneo. Ma gli eredi dei brigaschi, dispersi sulla costa, hanno mantenuto in vita una lingua e una tradizione: una tradizione di transumanza, e una lingua neolatina affascinante e dalla genesi lontana, la Lingua Brigasca.

Sul numero 101 di Alpidoc, un reportage di viaggio di Sandro Bozzolo e Simone Rossi nelle Alpi del Far West.

Makhno MIGLIOR CORTO DOC al Piemonte Glocal Film Fest

"Per il coraggio mostrato nell'usare la sperimentazione per raccontare una terra e una realtà unica e dimenticata, mantenendo però una forte valenza documentaria e narrativa", MAKHNO ha vinto il premio al Miglior Cortometraggio Documentario al 17° gLocal Film Fest, che seleziona le migliori produzioni audiovisive realizzate in Piemonte nel 2017.

MAKHNO, realizzato nell'ambito del progetto Alcotra Borderscapes, è la ricostruzione di un viaggio immaginario lungo la linea della frontiera alpina italo-francese. Il film conta con la preziosa colonna sonora di Alessio Dutto, Simone Sims Longo e Francesco Torelli ed è narrato da Gabriela Kukurugyova.

Sandro Bozzolo e Marco Lo Baido. Foto di Diego Dominici

Sandro Bozzolo e Marco Lo Baido. Foto di Diego Dominici

Reportage su "Le Monde"

Le Monde ha pubblicato oggi un reportage realizzato con Elisabetta Demartis e Mikaila Issa nell'ambito del progetto Agritools.

Il reportage ricostruisce la storia di Moringa Connect, una start-up di successo che unisce settore agricolo e innovazione tecnologica nel nord del Ghana.

La moringa, che cresce tra la polvere e i sassi, è considerata una pianta sacra. Nella sua lavorazione nulla viene scartato: tutto si trasforma. Attraverso il web, la start-up esporta i suoi prodotti derivati dalla Moringa in tutto il mondo.

Primo Premio Letterario

Il racconto breve "Sòta du lüv" ha ottenuto il primo premio al III Concorso Letterario Giancarlo Bottero, promosso dall'Associazione "Gli Spigolatori" di Mondovì (CN):

“il racconto è condotto magistralmente sia per i tagli delle sequenze, sia per lo scavo interiore e la rara capacità di lasciare affiorare i dati sensoriali. Viene espresso il fascino del lirismo e la magia del mondo naturale", ha detto la Giuria.

Sòta du lüv è leggibile qui.

Pescatrice di Yoff

 

Le voci delle madri, l'aria.
La loro origine, dall’altra parte del mare.
Terra e sudore come un punto di partenza.

 

Lo scatto "Pescatrice di Yoff", realizzato sul mercato del pesce di Yoff (Dakar, Senegal) con Elisabetta Demartis per il progetto Agritools, è tra i finalisti del contest nazionale "Vite in viaggio", e sarà esposta dal 22 febbraio al 10 aprile al Museo AMO di Verona.

Menzione Speciale "Parole di Terra"

Articolo di Enrico Martinet su "La Stampa" - 13 gennaio 017

Il libro di Ilmurràn, pubblicato da ScrittoDritto, ha ottenuto la Menzione Speciale al Premio Letterario Nazionale “Parole di Terra”, organizzato dall’editore Pentàgora a Savignone (GE).

Un riconoscimento importante per un progetto fatto prima di tutto di parole, caricate sulle spalle e scolpite a mano.

Nelle parole della giuria, "Libro-sceneggiatura, raccolta di interviste, diario di un film dove documentario e narrativa si fondono in un’unica testimonianza dove è protagonista la montagna a cavaliere tra il passato prossimo dell’abbandono e il participio futuro di un ritorno possibile, anche attraverso l’arte della pastorizia, anche attraverso la contaminazione di popoli e culture".

Menzione speciale al Festival della Montagna di Cuneo

"Montagna.... quale montagna", trailer per un progetto in divenire, ha ottenuto la Menzione Speciale nella categoria "Orizzonti" al Festival della Montagna di Cuneo 2016. Il video, di 3 minuti, propone una riflessione sullo sviluppo dei territori di montagna, a partire dalla stazione sciistica di Viola St. Grée.

Un reportage dal Kenya pubblicato su L'Espresso

Il settimanale L'Espresso ha pubblicato, sulla versione online, il nostro terzo reportage realizzato con Elisabetta Demartis nell'ambito del progetto Agritools. Si tratta di un articolo multimediale che riporta l'esperienza delle contadine di Cheptais, nel Kenya Occidentale, che hanno migliorato notevolmente la loro condizione grazie a nuovi strumenti tecnologici pensati per la piccola agricoltura.

In particolare, le applicazioni pensate per i telefoni cellulari, particolarmente sviluppati in Kenya, stanno generando importanti conseguenze sugli equilibri di genere: il ruolo del breadwinner, tradizionalmente maschile, si ritrova messo in discussione da dispositivi che consentono alle donne di gestire in prima persona la distribuzione del loro raccolto.

Il reportage è frutto di una settimana di viaggio ed incontri nelle Western Provinces del Kenya ed è consultabile gratuitamente qui

Creare ponti e legami fra le culture

"Tanta passione e tanto cuore, alla serata organizzata alla venerdì scorso 19 febbraio da CISV e Comune di Cumiana". 

Con Ilmurrán – un film ma soprattutto un progetto – il regista ha voluto far vedere che ci sono linguaggi comuni, comprensione anche nelle differenze, tante somiglianze profonde. In fondo, anche un vallone di 12 kmq in cui l’unica presenza umana è quella della pastora Silvia – il vallone della Meris, nelle Alpi Marittime – è come un deserto: un “deserto verde” dice Leah. E’ attraverso l’incontro che si scopre che è si è meno diversi di quanto si credesse.  La possibilità di specchiarsi e di confrontarsi è una fortuna incredibile: si impara molto di più dal diverso, per scoprire, alla fine, che in fondo è molto più simile a noi di quello che potrebbe sembrare.

Per le strade di Cumiana. 19 II 016

Per le strade di Cumiana. 19 II 016

Regista tra città e montagna

Sandro Bozzolo, classe 1986, è il regista del film vincitore del Premio “Torino e le Alpi” all’edizione 2015 diCinemAmbiente, la sezione del 18°Environmental Film Festival sostenuta dalla Compagnia di San Paolo per mantenere viva l’attenzione sui temi delle Terre Alte.

L’occhio attento di Bozzolo, allenato anche dal dottorato in “Migrazioni e processi interculturali” che sta concludendo all’Università di Genova, restituisce un documentario sui “masai” – siano essi africani oppure italiani – inseguendo i confini dello stereotipo e ricercando l’essenza di un popolo nomade, di fiera saggezza.

Leggi l'articolo completo.

Foto di Nanni Villani

La nascita della Tanaria

4 febbraio 015: L'"Unione Monregalese" registra la nascita della Tanaria.

Il progetto "Tanaria Liberamente", promosso da Pietro Contegiacomo e legato a una reinterpretazione del paesaggio naturale e culturale attraversato dal fiume Tanaro, inizia a prendere forma sul territorio.

Si tratta di un passo importante nella creazione di quello "stato dell'anima" legato al turismo sostenibile, all'esplorazione a bassa velocità, all'interazione con gli spunti offerti da elementi rimasti  a lungo occulti.

I giornali locali, con un piemontesismo nel titolo, certificano l'italiano regionale assunto a Verità.

La filosofia Hobo in immagini e musica

"La trasposizione per immagini e musica della filosofia "Hobo", resa celebre dalle canzoni di Bob Dylan, dai romanzi di Hemingway e dal movimento hippie.
Carbonò ha provato a ricontestualizzarlo nel 2013 in Europa raccontando la storia di tre ragazzi in viaggio, alla scoperta di realtà diverse: la vita in una sperduta valle cuneese, la crisi economica in Spagna, la chiusura della storica ferrovia Ceva-Ormea, i movimenti europei di occupazione immobiliare, lo stato di abbandono del patrimonio architettonico e artistico in Valle Mongia, la redistribuzione dal basso delle eccedenze alimentari, la passione senza tempo di chi si dedica alla cura di castagneti secolari".

"Il popolo senza nazione, rappresentato da vagabondi con il fagotto sulle spalle che si spostavano in treno, scrivendo poesie, e da lavoratori migranti negli Stati Uniti tra il 1850 e il 1930 sarà raccontato dal film Hobohemia e da una performance musicale eseguita con strumenti ricavati da materiali di recupero, eseguita dal musicista Pier Renzo Ponzo, polistrumentista e musicista di fama internazionale, autore della colonna sonora del film. Con l'aiuto di un attore, la serata da musicale diventerà teatrale per poi concludersi con la visione del film che ha preso spunto dal libro "Il vagabondo. Sociologia dell'uomo senza fissa dimora", scritto nel 1923 da un sociologo di strada, Nels Anderson. 

La Stampa, 11 II 014

Viola vox mundi

"Il lavoro? Un'attività indipendente e libera: autori di documentari di carattere sociale, e non soltanto dedicati al Piemonte e in Italia". 

Dopo l'università a Genova e le prime esperienze lavorative in giro per il mondo, hanno ripreso a vivere nel loro paese d'origine. Viola, in Valle Mongia, poco più di 400 anime: "La Valle Mongia rimane per noi un territorio importante. qui, nel 2011, abbiamo costituito l'Ass. Cult. Geronimo Carbonò, per mettere in comunicazione mondi differenti, che sembrano lontani, ma sono in realtà molto vicini".

"Dopo Autunno Viola, rivolto alla fine del mondo contadino in Valle Mongia, il primo doc realizzato all'estero è stato Amazonia 2.0. Attualmente stiamo lavorando a un film documentario sul tema della migrazione interna nei Paesi dell'UE, sotto l'egida del progetto ReTurn Central Europe, con l'Uncem di Cuneo, partner dell'iniziativa. 

Articolo a firma Emmanuele Bo apparso su La Stampa, 12 XII 012.

Lungo il Tanaro la gente si racconta ai giovani dell'Apecar

Muriel Bria, "La Stampa", 2 agosto 2011

"Si presentano a bordo di un'Ape Piaggio guidata da un signore abbigliato con un look d'altri tempi. Parcheggiano nelle piazze, scaricano tavolino, damigiana e formaggi d'alpeggio e, complice l'offerta di uno spuntino, cominciano a chiacchierare con i passanti.
Questo il biglietto da visita del gruppo di ragazzi di Ceva e dintorni, che da qualche tempo percorrono i 276 km del fiume Tanaro, a partire dal Monte Saccarello, per cogliere i vari aspetti delle culture locali, raccolti nel documentario Le Voci del Tanaro.

Un film su Viola, nato in Colombia

"Lui, violese d'origine, ormai cittadino del mondo, dopo l'Università di Genova era in Colombia per seguire un master in cinema documentario. Lei, giovane colombiana, stava completando gli studi universitari, indirizzo cinematografico. Un trait d'union forte della consapevolezza delle proprie origini, che trascende ogni differenza, ma senza eliminarle, riscoprendo significati originali e particolari. Pian piano quei diecimila km sembrano annullarsi ed emergono radici sempre più affini".

"Il legame con un passato migliore del presente era estremamente forte, così come la consapevolezza che il loro è un mondo destinato a sparire. Anche se Viola tornasse a rivivere non sarà mai più come un tempo e questo è emerso in mille sfaccettature della vita quotidiana del lavoro contadino, ma anche nelle differenze, ad esempio, tra nonni e nipoti. A Castello lo stile di vita è rimasto ancorato al passato, a quegli antichi gesti contadini: tutto questo nonostante la modernità che avanza o le inevitabili comodità. E in questo vedo un rapporto stretto con le popolazioni andine del Sudamerica".

Andrea Lobera, L'Unione Monregalese, 3 novembre 2010